Anche se sono passati quasi 2000 anni da quando e arrivato i cristianesimo in Ducagin, certe credenze e tradizioni pagane continuano a vivere tra la popolazione della regione. Tra quelle credenze tradizionali, quella che e piu conservata ed e piu significativa e la festa pagana di Notte di Buzmi di 24 dicembre , che la Chiesa a provato a sostituirla con la notte di Natale.
La notte di Buzem (Buzem e un tronco d’albero, abbastanza grande che si metteva in camino in pomeriggio e doveva mantenere acceso il fuoco per tutta la notte.) nel calendario popolare era la festa del solstizio d’inverno e segnava la fine dell’anno e l’inizio del l’anno nuovo ed e il giorno che rinasce il sole (comincia a allungarsi la giornata).
Come la maggior parte delle feste, anche “Buzmi” era strettamente legato al desiderio di una produzione generosa e abbondante. Tutti i riti di questa celebrazione pagana hanno avuto un forte carattere agricolo e pastorale , che indica anche le principali direzioni economiche della nostra gente in passato. Sono caratteristici di quel grado di sviluppo sociale, quando la sua natura e i suoi fenomeni hanno forti poteri su tutte le attività umane. In quanto tali, sono importanti per lo studio della psicologia e della visione del mondo di questa società.
Questa festa popolare aveva la sua cerimonia specifica, pietrificata ne secoli.
Nel pomeriggio si accende il fuoco nel camino e si metteva un grosso tronco (buzemi), dopo in serata quando si sono riuniti tutti i abitanti della famiglia, e il fuoco in camino e bel e alto esce fuori il padrone della casa con un ragazzo della famiglia e prende delle frasche di vite e di noce (i simboli veri della festa ) e un braccio di frasche, che hanno preparato dalla mattina e hanno sistemato vicino a casa. Al entrata di casa , quello che e davanti dice: Buona sera uomini!, i famigliari dentro rispondono: Benvenuto Buzmi generoso! E scaricano le frasche vicino al camino. Il padrone di casa prede le frasche di vite e di noce gli mette insieme a forma di croce (questa e una influenza del cristianesimo- mia nota FF),
e dice:
“Po vjen buzmi bujar,
“Sta arrivando il buzmi generoso,
me gjeth e me bar,
con fogliame ed erba
me edha e shtjerra
con caprette e giovenche
e mbas tyne na vjen vera”
e dopo di loro ci arriva l’estate”
Appena ha messo le frasche di vite e di noce sul fuoco, prende un po’ di formaggio, burro , pane e dei fagioli bolliti e gli mette accanto a ognuno delle frasche di vite e di noce. Puoi i famigliari più in fretta che possono gli coprono con rami e frasche ed anche legname, per fare il fuoco più grasso possibile, perché più grosso e più in fretta si fa il fuoco, e un buon segno per la famiglia e la sua fortuna. Prima che si bruciano del tutto le frasche di vite e noce, quando sono una ventina di cm lunghe gli prende il padrone di casa e gli mette in un posto particolare.
Arrivato il tempo di cena si mettano tutti a mangiare e bere, la padrona di casa prima di mettere il tavolo, mette sotto un po’ di paglia, puoi riempie la tavola con tutti i cibi, anche un po’ formaggio e tutti i prodotti di latteria, anche se non si può mangiargli (per tradizione cristiana e cresima- mia nota FF) e con i bicchieri pieno di grappa, il padrone di casa loda Gesù Cristo e dice: “ Questa grande notte ci aiuti” e i famigliari rispondono: “ Tra un anno ci troverà più ricchi e più sani “. Il secondo picchiere la butta a Buzmi dicendo: “Buon appetito”. Dopo che hanno finito di mangiare e bere , si alza il padrone di casa e prende delle briciole di pane e un bicchiere di grappa e gli lascia sopra Buzmit, e un po’ di formaggio lo mette in fondo di “Buzmi” e come prendano fuoco la legna da il suo parere di come sarà il nuovo anno.
Dopo che hanno finito di mangiare si sposta la tavola tavola in un angola della sala e la paglia che era sotto la tavola lo riuniscono e lo mettano in un angolo. Circondano il fuoco e la padrona di casa mette davanti noce, castagne, noccioline, mele e vino e grappa. Passano tutta la notte mangiando e bevendo, giocando e cantando, andando anche in visite collettive dai vicini.
A mattina il padrone di casa, per prima fa la doccia, poi prende le frasche di vite e di noce, e da a un bambino (di solito il più piccolo) la paglia e un borsetto con un pane di mais e un po’ di formaggio, prende l’accetta e vano al campo. Mettano in un posto la borsa con i cibi e metta della paglia e le frasche di vite e noce, e il padrone di casa con l’accetta e il ragazzo con la paglia si avvicinano ai alberi, una dopo l’altra, fa finta di tagliarla con l’accetta dicendoli: “Farai quest’anno frutta , o ti taglio”? E i ragazzo che e dietro l’albero risponde: Ti prego perdonami, perché ti ho sentito”!, mette giù l’accetta e prende dalla mano del ragazzo un po’ di paglia e lo lega nei rami del albero. Dopo che hanno “minacciato” tutte i alberi, vano dove hanno lasciato la borsa e le altre cose e con la paglia fanno un quadrato dividendolo in 4 parti a forma di croce, e mette i pezzi di pane e formaggio ai lati dove finisce la paglia e i pezzi delle frasche di vite e di noce gli rompono e gli metano a forma di croce ai latti del campo.
Finito la cerimonia prendono l’accetta e la borsa e ritornano tutto contenti a casa. Con la speranza che sarà un anno di abbondanza di prodotti agricoli e pastorali e di buona salute per tutta la famiglia!
Il Ceppo – tronchetto natalizio, quello che e rimasto nella tradizione culinaria di Toscana in ricordo della notte del Ceppo.